sabato 4 aprile 2009

Conduzione di gruppi: piccolo documentario di una crescita
La prima volta che ho condotto un gruppo è stato circa tre anni fa. Ero alla fine del secondo anno del corso di counselling, organizzato dall’associazione Argo, e quello era il mio esame finale. Ricordo ero incinta, al settimo mese e l’ultima della giornata ad essere esaminata dopo un tour de force durato otto ore. Che affanno! E non solo in senso metaforico. Il supervisore era uno che spaccava il capello in quattro. Per continuare con le metafore: ero una bambina che gattonava. Poi, piano piano, durante il terzo anno di formazione, imparai a camminare e il desiderio era quello di sperimentare la mia nuova competenza. Ma….nuovi e ancora più scrupolosi supervisori (famose formatrici di uno staff di Argonauti) limitarono il mio raggio di azione e mi misero in un “box circolare” dove il setting era vero ma ben tutelato e protetto perché inserito in un processo di supervisione e feedback continuo. Mi sentii, in quella occasione, molto adolescente…con la tipica ribellione e il desiderio di libertà. In quel contesto sperimentai la mia seconda esperienza di conduzione di un gruppo: lo spazio-genitori presso la sede scout a Celico. Il tutto rientrava nelle ore di tirocinio del terzo anno di couselling socio-educativo. Oggi seguo un progetto PON in un istituto comprensivo per uno spazio genitori che promuove competenze nella comunicazione e nella relazione con i figli. 60 ore insieme a 23 genitori!! Ho iniziato il 27 marzo. Devo dire che mi sento un “adulto” felice, con un buon grado di autonomia e con un rassicurante senso di appartenenza all’associazione che mi ha avviato: ARGO, che qui ringrazio di cuore. Essere adulti è bello se le tappe della crescita si raggiungono con misura, senza strappi e con la giusta dose di carezze. Lucia Longo counsellor professionista

5 commenti:

Romana ha detto...

mi piace l'idea delle tappe e che lucia si sente adulta...ma qualche strappetto proprio non serve??proprio così dolci siamo stati??? a parte gli scherzi un augurio di in bocca al lupo grande e mi fa piacere che ti senti parte...
grazie anche delle istruzioni per aiutare a crescere che ci hai dato e facci sapere come andrà...romana

lucia ha detto...

....per quanto riguarda gli strappi...io mi riferivo ai possibili traumi che possono esserci quando uno cresce....nel crescere counsellor non ho avuto traumi (per fortuna)....qualche tiratina di orecchi si!....;-) lucia

carmela falcone ha detto...

A proposito di conduzione di gruppi e di crescita…

A volte le cose accadono all’incontrario, a me succede spesso….

Qualche anno fa sono andata in america per un mese una prima volta, le mie capacità comunictive erano affidate a remnescenze scolastiche e in una precedente visita in america molti anni prima, ma l’effetto incoscienza fu un fattore protettivo e stimolante , insomma mi sono buttata, comprendevo e parlavo …….comunicavo. Tornata a casa ho frequentato un corso di inglese per far ritorno in america dopo alcuni mesi, in quella occasione però pur comprendendo quasi tutto ( perfino lo slang degli stati del sud) non sono riuscita a proferir parola, una che sia una non è uscita dalla mia bocca Avevo sempre presente gli errori che commettevo o che potevo commettere, sapevo come si doveva costruire una frase sintatticamente e grammaticamente corretta e mi occorreva troppo tempo per farlo per cui mi perdevo la comprensione e il filo del discorso.
Qualche anno fa ho partecipato a 3 progetti PON seguendo i moduli per genitori ( “ genitori in cammino ecc…”) sulla comunicazione con i figli pre-adolescenti e adolescenti, anche qui credo abbia predominato il fattore incoscienza sono andata a braccio….. alla grande…. l’indicatore di qualità e di gradevolezza mi è venuta direttamente dai genitori: presenti , puntuali, entusiasti e ancora oggi a distanza di tanto tempo quando li rivedo ricordano quegli come un'esperienza positiva e piacevole…… cosa avrò detto mai ?, mi ricordo che parlavo molto e questo ora so che non va bene, che non coinvolgevo tutti allo stesso modo e questo ora so che non va bene, che ero abbastanza direttiva e questo ora so che non va bene, ………insomma adeso ho un sacco di dubbi e il guaio è che ora so per certo che questo va bene!!!

paola ha detto...

Il dubbio è come un “labirinto e per uscire devi trovare la chiave”, stimola la curiosità, genera riflessione, ti spinge a cercare una direzione che abbia senso per sé e per gli altri!!!!
Mi chiedo,pertanto, se è un “guaio” avere dubbi o se è in molte situazioni può essere un gran sollievo… il sollievo di pensare che le verità precostituite non ci portano da nessuna parte, che non c’è una sola verità, un solo modo giusto di operare….
Ciò che dici è che prima lavoravi guidata dall’istinto ora operi con la consapevolezza dell’Adulto ( come dicono gli analisti transazionali!) e tutto assume una dimensione diversa: la consapevolezza adulta permette di passare da un agire“più intuitivo” ad un fare che è espressione di una scelta consapevole . E’ proprio il nostro Adulto che con-tiene risorse e limiti e sceglie i propri percorsi nel rispetto di sé e del proprio modo di essere!
Paola Bisciglia

Anonimo ha detto...

in riferimento a ciò che dice carmelina che abbraccio...per la terza volta provo ad inserire un commento: come vedi anche per me è difficile inserire un programma nuovo!
sì, un apprendimento è un cambiamento non solo di un pezzo, ma di un assetto interno, che ha riflessi su come sei fuori: devi togliere una base conosciuta e sicura per inserire qualcosa di cui sei convinta forse, ma che implica cambiare tante altre cose: è una "de-strutturazione"...non è facile! poi prima eri sostenuta dallincoscienza, come tu dici, che ti portava a mettere sul tappeto digetto tutto ciò che tu hai di buono, e indubbiamente hai tanto, condito da tanta esperienza. inoltr il gruppo si sarà sentito molto rassicurato: facevi tu all'80% o anche di più e loro...queti queti ascoltavano, tranquilli di poter "cambiare senza cambiare": oggi tu sai che per cambiare atteggiamenti è necessari che ci sia un'attività in chi chiede una formazione: non ti sembra come le scatole cinesi?! e ora stai inserendo un nuovo programma, e lo stai "rodando" per farlo andare alla velocità giusta e per farlo entrare nel tuo stile...che è tuo e non te lo può insegnare nessuno...si fa fatica, ma quando scoprirai i vantaggi...ce li vuoi comunicare?..saremo orgogliose, ma siamo già felici che ci stai provando...a costo di "cambiare"! baci romana