giovedì 26 novembre 2009

UNICAL e ARGO insieme per il Corso di Perfezionamento " La madiazione dei conflitti in contesto educativo"
E’ stato attivato presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria un corso di perfezionamento dal titolo: La mediazione dei conflitti in contesto educativo. Il direttore del corso è Angela Costabile, docente Ordinario di Psicologia dello Sviluppo. Il corso intende promuovere conoscenze e competenze per la rilevazione e l’intervento nelle situazioni conflittuali e di disagio tipiche del contesto scolastico (difficoltà tra i pari, con l’insegnante, bullismo). Negli anni l’attenzione di ricercatori ed educatori sul tema della gestione dei conflitti anche nel contesto educativo, è aumentata permettendo di individuare una possibile strategia nella mediazione. Il conflitto viene inteso come parte ineliminabile dei rapporti interpersonali e come potenziale risorsa per il miglioramento della relazione anche se, a livelli elevati, può creare seri problemi di gestione individuale e della classe. L’idea è condivisa con l’Associazione Argo con la quale da anni la prof.ssa Costabile, con il suo gruppo di ricerca, progetta diversi progetti educativi. Insieme hanno proposto un corso di perfezionamento che è organizzato in modo diverso dalla maggior parte degli attuali percorsi formativi anche per il non utilizzo di sofisticate strutture di e-learning, che mettono le lezioni sono online, con i tutor che ti seguono a distanza e sul cui nome ti crei un’immagine fantastica. Si è tornati al vecchio metodo, che centra l’attenzione sull’incontro con e tra le persone, circoscritto in un tempo e in uno spazio fisico, un incontro nel quale è necessario definirsi: chi sono, chi sei, cosa vogliamo e cosa possiamo fare. Per dare un’idea abbiamo dato inizio al corso con un intero pomeriggio dedicato alla conoscenza del gruppo e alle sue aspettative. Un metodo tradizionale che mette in primo piano l’importanza della relazione interpersonale: come si può pensare di prevenire o risolvere disagi quali: il conflitto, il bullismo, che sono manifestazione di relazioni sociali non positive, se non stiamo dentro la relazione che è fatta di cose dette ma anche di come vengono dette, di cose che non si dicono con la voce ma con il corpo o con il silenzio. Era incoerente pensare di proporre metodologie quali quella dell’ascolto, della comunicazione efficace, del riconoscimento e regolazione delle emozioni non coinvolgendo direttamente la persona. Riteniamo che l’apprendimento sia circolare e sicuramente più efficace se c’è un clima che lo facilità e se passa attraverso la discussione, attraverso il conflitto cognitivo!!! Una scelta, come sempre, implica delle rinunce, infatti è stato necessario rinunciare ad un alto numero di iscritti e non solo perché la modalità del corso lo richiede ma anche perché ancora sono in molti che inseguono i famosi ‘punti’, che preferiscono una formazione virtuale, in una società mediatica dove si sente, anche per noi adulti, il bisogno di interporre qualche altra cosa tra noi e l’altro, ma fortunatamente c’è ancora chi vuole mettersi alla prova e che vuole stare dentro le cose. Pensiamo che questa modalità debba ancora caratterizzare la formazione e che la nostra possa essere intesa come una risposta alla sollecitazione che qualche tempo fa faceva Paola: “di una proposta che possa recuperare una circolarità, relazioni faccia a faccia, in contesti protetti da regole di rispetto che rafforzano un senso di fiducia”.
Annalisa Palermiti
ricercatrice UNICAL, counsellor ARGO

1 commento:

Anonimo ha detto...

condivido a pieno naturalmente il punto di vista di anna lisa e condivido anche le emozioni che credo di aver colto: magari saranno solo le mie ma le voglio esplicitare per chiarezza. intanto mi viene in mente un'immagine relativa a noi stessi caparbiamente impegnati a diffondere l'idea che il circolo insegnamento-apprendimento non si può realizzare fuori da un contesto relazionale significativo, soprattutto oggi che l'esperienza di vita è diventata molto più complessa e articolata da tutti i punti di vista e che c'è il rischio che questa complessità ci faccia scappare di mano proprio che "l'essenziale è invisibile agli occhi" come diceva Saint Exupery nel Piccolo Principe. l'essenziale è tutto ciò che è dentro la persona, il suo valore profondo e in questo la parte emotiva capace di vivere emozioni, affetti, desideri...meraviglia e curiosità. non si può più tornare indietro, i cambiamenti non si azzerano: trenta anni fa o anche più abbiamo tolto un tappo che consentiva di insegnare nella distanza relazionale, trincerati solo nel senso del dovere, senza tener conto della persona.
bene l'immagine è quella di formichine che cercano un varco nella muraglia cinese: molto controsistemico il processo, tanta fatica e delusione sento nelle parole di annalisa. ma io voglio credere che, come un battito d'ali da un lato del pianeta può diventare un tornado nell'altra, così questo sia il processo da continuare a portare avanti. tutti sentiamo l'esigenza di tornare ad educare le persone e questo non può che essere fatto formandoci in spazi in cui mettiamo al centro la persona. la tecnologia può certamente essere utile per segmenti di apprendimento di tipo informativo, ma anche questi vanno passati da un docente-consapevole del valore che ha in mano-relazionalmente preparato a gestire relazioni complesse. quindi un grazie sentito alla professoressa costabile e al suo gruppo di ricerca per la loro caparbietà...siamo con voi, continuiamo a provarci...
romana