martedì 28 aprile 2009

La Scuola Romana di Psicoterapia Familiare di Roma avvisa che Sono Aperte le iscrizioni per il nuovo Corso di Mediazione Familiare che si terrà c/o la sede dell’Associazione Argo in Rende (CS). Il corso della durata biennale, si rivolge a Psicologi, Psichiatri, Avvocati, Assistenti Sociali ed Educatori, a Professionisti in possesso di curriculum e titoli equipollenti, nel campo delle scienze umane e del diritto. Si effettueranno 22 incontri della durata di 8 ore ciascuno con frequenza mensile. 4 seminari annuali su temi specifici per un totale complessivo di 240 ore. Supervisione Clinica per un numero totale di 20 ore. L’indirizzo del corso prevede un apprendimento centrato sulle premesse teoriche, sugli obiettivi e sulle tecniche di intervento di Mediazione, in una cornice epistemica relazionale. Al termine del corso, dopo l’esame finale verrà rilasciato un Attestato di idoneità alla pratica della Mediazione Familiare Sistemico Relazionale, riconosciuto dall’Association Européenne de Médiation Systemique (A.E.M.S.) e solo per gli avvocati, l’attribuzione di 20 crediti da parte dell’ordine degli avvocati di Cosenza. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 c/o la segreteria dell’Associazione Argo in P.le Genova, 5 – Rende (CS) tel. e fax 0984/467700 Mail : associazione.argo@alice.it

martedì 7 aprile 2009

Auguri.
Ai cari pochi o tanti che entrano nel nostro blog, per intrecciare un dialogo con noi, desideriamo fare tanti auguri per la Pasqua che arriva. Scrivo questo augurio proprio il giorno in cui abbiamo appreso del terribile terremoto in Abbruzzo. Sembra per un verso inopportuno proprio oggi pensare agli auguri. Eppure nel contempo ho il senso che proprio nei momenti di buio ognuno ha bisogno della "sua" Pasqua, di poter sperare in una "rinascita". E' duro pensarci oggi e forse per questo ho sentito il bisogno di cercare conforto nella simbologia. Il significato della parola "Pasqua" non è del tutto certo: l'etimologia richiama il “passare oltre...” come pure, secondo altre fonti, il “soffrire”, riferendosi in genere alla "passione" di Cristo . Vengono associati altri eventi significativi: il passaggio del popolo attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù alla Terra Promessa, come pure il passaggio di Cristo dal mondo terreno al Padre. Anche l'Angelo sterminatore, vedendo il sangue sulla casa degli ebrei “passa oltre”, salvando coloro che risiedono all'interno. Per il mondo cristiano la Resurrezione di Cristo porta con sé la salvezza per tutto il mondo cristiano ed è un momento di gioia, che succede al dolore della morte. La Pasqua inoltre si celebra nell'equinozio, dunque in un giorno di luce continua senza tramonto, nel senso che la luna piena subentra al sole. Si associa perciò alla primavera e alla rinascita: dopo l'inverno (e forse simbolicamente dopo il buio, dopo il peccato e la morte), la natura intera si rigenera. Tutto questo richiama proprio il fluire della vita, in cui il buio e la luce inevitabilmente si toccano. non voglio essere retorica, ma ricollegarmi a questo è per me come rientrare in un "contenitore" più grande delle immagini di distruzione che continuiamo a vedere: mi permette di "passare oltre", senza negare ciò che purtroppo stiamo vedendo, con la possibilità di pensare di poter ritrovare la speranza e l'energia che serve a tutti noi per continuare a fare la nostra parte, anche in momenti come questi. a proposito di "fare la nostra parte"...noi siamo formatori e clinici. Vogliamo lavorare per promuovere il "ben-essere" e la capacità di prenderci cura di noi e di coloro che "curiamo": la nostra "Pasqua" è rappresentata dalla possibilità di dare un nuovo avvio al corso di formazione per counsellor socio-educativo. Questa volta, grazie alla fiducia accordataci dal Prof. Scilligo e dall'Ifrep nel suo complesso, che sarà ente promotore dell'iniziativa, il corso diventa un Master dell'Ateneo Salesiano di Roma, che darà l'opportunità ai laureati di aver riconosciuti 60 crediti formativi. Daremo ampia diffusione al più presto al programma di formazione. Intanto inviamo un grazie particolare alla Dott.ssa Susi Bianchini, che ci ha aiutato in questo percorso, oltre che al Prof. Pio Scilligo, a cui va il nostro pensiero più affettuoso. ...e a noi tutti, alle nostre famiglie e in particolare ai figli che rappresentano il nostro futuro, ancora tanti auguri Romana Colantonio

sabato 4 aprile 2009

Conduzione di gruppi: piccolo documentario di una crescita
La prima volta che ho condotto un gruppo è stato circa tre anni fa. Ero alla fine del secondo anno del corso di counselling, organizzato dall’associazione Argo, e quello era il mio esame finale. Ricordo ero incinta, al settimo mese e l’ultima della giornata ad essere esaminata dopo un tour de force durato otto ore. Che affanno! E non solo in senso metaforico. Il supervisore era uno che spaccava il capello in quattro. Per continuare con le metafore: ero una bambina che gattonava. Poi, piano piano, durante il terzo anno di formazione, imparai a camminare e il desiderio era quello di sperimentare la mia nuova competenza. Ma….nuovi e ancora più scrupolosi supervisori (famose formatrici di uno staff di Argonauti) limitarono il mio raggio di azione e mi misero in un “box circolare” dove il setting era vero ma ben tutelato e protetto perché inserito in un processo di supervisione e feedback continuo. Mi sentii, in quella occasione, molto adolescente…con la tipica ribellione e il desiderio di libertà. In quel contesto sperimentai la mia seconda esperienza di conduzione di un gruppo: lo spazio-genitori presso la sede scout a Celico. Il tutto rientrava nelle ore di tirocinio del terzo anno di couselling socio-educativo. Oggi seguo un progetto PON in un istituto comprensivo per uno spazio genitori che promuove competenze nella comunicazione e nella relazione con i figli. 60 ore insieme a 23 genitori!! Ho iniziato il 27 marzo. Devo dire che mi sento un “adulto” felice, con un buon grado di autonomia e con un rassicurante senso di appartenenza all’associazione che mi ha avviato: ARGO, che qui ringrazio di cuore. Essere adulti è bello se le tappe della crescita si raggiungono con misura, senza strappi e con la giusta dose di carezze. Lucia Longo counsellor professionista

giovedì 19 marzo 2009

AVVISO PER I COUNSELLOR
Venerdì 20 marzo alle ore 17.30 c/o la sede dell'Associazione Argo si terrà una riunione con lo staff di formazione del counselling in occasione del quale si consegneranno gli attestati e ci si confronterà sul tema del counselling.

mercoledì 25 febbraio 2009

Dalla “vraciera” (bracere) a facebook da facebook alla “vraciera”? Negli anni 70 Berne nel suo libro “Ciao!”… e poi?” descrive in quanti modi le persone strutturano il loro tempo e come entrano in relazione con l’altro, descrivendo i passaggi dall’ isolamento all’intimità come un processo in evoluzione. Le persone temono e desiderano l’intimità: rischiare, fidarsi di sé e degli altri per guadagnare il piacere di esserci, di sentirsi accettato per come si è, di appartenere. Oggi l’interesse per la comunicazione sembra essere significativamente aumentato: la televisione propone i reality come occasione per poter osservare le relazioni, giudicarle senza entrare direttamente se non attraverso un televoto che decide chi è degno di restare e chi invece deve essere fatto fuori! Internet propone facebook, messanger, e mail, blog, spazi attraverso i quali le persone entrano in contatto con il mondo, si fanno amici, si può entrare in intimità con l’altro sapendo che c’è sempre qualcun altro che può leggere, impicciarsi, invadere la privacy…. Gli sms, le mail propongono una comunicazione immediata, veloce, che però taglia fuori il tono della voce, l’espressione del volto, i gesti, tutto ciò che da colore al contenuto, che esprime emozioni. Quanto però la “fame” di relazioni trova soddisfazione in contesti i cui confini non sono definiti e dove tutti possono entrare, giudicare, invadere o quanto tutto questo è un modo per proteggersi dal rischio dell’intimità, dando così luogo a ciò che Berne chiama “giochi relazionali” che aumentano un senso di sfiducia e solitudine profonda? Ci sembra interessante, per noi che da anni lavoriamo nella prevenzione primaria riflettere su tutto ciò e pensare di lanciare una proposta che possa recuperare una circolarità, relazioni faccia a faccia, in contesti protetti da regole di rispetto che rafforzano un senso di fiducia. Che ne pensate? Paola Bisciglia

giovedì 12 febbraio 2009

Stiamo organizzando il seminario della Dott.ssa Grazia Cecchini e Dott. Gianluca Taddei "Il genogramma musicale". Il seminario ha l'obiettvo di fornire una formazione di base per la costruzione e l'utilizzo del genogramma nella relazione d'aiuto. Attraverso l'utilizzo della musica è possibile ripercorrere la storia familiare dell'individuo nelle sue relazioni trigenerazionali. I partecipanti potranno inoltre sperimentare l'integrazione di tecniche derivanti dalle arti terapie con il modello gestaltico e sistemico-relazionale. Prima di chiedere la disponibilità alla Dott.ssa Cecchini ci piacerebbe sapere chi di voi è interessato a partecipare e/o ad aiutarci nella promozione di questa attività! Siamo anche interessati a sapere se ci sono altre tematiche che vi piacerebbe approfondire in modo da pensare ad un ciclo di semirari che possano essere occasione di scambio e di arricchimento.