domenica 21 dicembre 2008

editoriale carissimi soci e “simpatizzanti”, sono felice di trovarmi a scrivere queste poche righe perché ciò è significativo del fatto che un nuovo passo si sta compiendo. Ci siamo sempre detti che questa associazione ha prioritariamente la funzione di mettere in contatto diversi operatori che desiderano confrontarsi sulle loro “pratiche”, avendo in comune una "visione dinamica dello sviluppo intrapsichico e relazionale dell'uomo" e l’ obiettivo della promozione della salute psicofisica degli individui; così recita il nostro statuto pensato dai quattro storici soci fondatori: io stessa, Paola Bisciglia, Antonella Fiorita e Carmela Albanese. Riteniamo questa possibilità di confronto un elemento importante del “ben-essere” professionale e quindi personale, naturalmente per chi ne sente il bisogno e per chi si riconosce in un “metodo”: uno spazio di apertura diventa una risorsa che arricchisce e consente a tutti di crescere, ognuno con le proprie mete e alla propria velocità. Il BLOG ci consente (oltre che di sentirci un po’ più moderni!) di metterci in contatto, superando le barriere orografiche della nostra regione: possiamo raggiungere il gruppo crotonese, come i contatti reggini, catanzaresi o del territorio tirrenico e delle zone più a nord della Calabria, come pure chi collabora con noi da fuori regione; o, più semplicemente, chi vuole seguire le nostre attività, ma non sempre ne ha la possibilità. In questo luogo di incontro virtuale ci sarà spazio per chi abbia voglia di raccontare le attività dell’associazione in cui è coinvolto e per aprire spazi di riflessione e spunti di approfondimento. Sarà uno spazio interattivo, con la possibilità di dire il proprio punto di vista su ciò che andiamo scrivendo ma di fare anche delle proposte dalla periferia verso il centro. Ci sarà un comitato di redazione diretto dalla Dott.ssa Paola Bisciglia, che sarà un po’ per tutti il garante di questo spazio. Voglio riassumere le attività salienti di questo anno e dare un’idea del punto in cui ci troviamo. Si è concluso il terzo anno di formazione in counselling socio-educativo che ha visto diplomati 6 counsellor professionisti: Falcone Carmelina, Gagliardi Monica, Guglielmelli Sergio, Longo Lucia, Palermiti Annalisa e Spadafora Caterina e 3 counsellor socio-educativi Bellusci Clelia, Marchese Stefania e Pagliaro Anna, tutti iscritti nel Registro Nazionale del Coordinamento Nazionale dei Counsellor Professionisti, l’Associazione Nazionale di cui facciamo parte e al cui modello formativo abbiamo aderito. Tutti hanno conseguito l’attestato di frequenza riconosciuto dalla Regione Calabria. Un’allieva, Antonella De Luca ha conseguito solo quest’ultimo titolo. Cimentarci in questa prima impresa ha rappresentato per noi la possibilità di sperimentarci in un percorso di formazione gestito interamente da noi nella parte progettuale e organizzativa, ma nel contempo di confrontarci con colleghi che abbiamo invitato a collaborare nella realizzazione del percorso formativo, che appartengono a diverse realtà del territorio regionale e nazionale. Desidero festeggiare questa conclusione con dei ringraziamenti a tutti quelli che hanno partecipato a questo percorso, sentiti e non formali, visto che ho avuto l’opportunità di rivolgermi alle mie “famiglie professionali”. Abbiamo infatti collaborato con: · La mia “vecchia” famiglia, che mi ha dato la prima formazione: l’IFREP di Roma, che ci ha guidati nell’ingresso nel CNCP. Voglio ringraziare innanzitutto il Prof. Pio Scilligo, già ordinario di Psicologia Dinamica presso la facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” ed allora presidente del CNCP,che ci ha onorato per ben due volte della sua presenza qui, per partecipare a due moduli formativi del corso e a due seminari allargati sul “Sogno come narrazione del Sé” e “La narrazione di sé” realizzati nel 2004 e nel 2007. A lui va in questo momento un pensiero particolarmente affettuoso da parte mia e delle colleghe dell’Associazione. Un grazie sentito e particolare da parte mia va al Dott. Raffaele Mastromarino, Direttore del Corso di Counselling dell’IFREP, e alla Dott.ssa Maria Gioia Milizia, terapeuti e formatori di grande esperienza, a cui mi lega una fraterna amicizia. Ringrazio inoltre tra i collaboratori dell’IFREP il Dott. Emilio Riccioli; · La mia “nuova famiglia” che oltre a consentirmi l’approfondimento mi ha dato una appartenenza “matura”, visto che sono didatta nello staff di formazione: la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare. Il direttore della Scuola, Prof. Carmine Saccu, è stato nostro ospite nella realizzazione di due seminari allargati: “Il minore deviante: chi ha paura di chi?” e “La coppia: un diamante a molte facce.” realizzati nel 2007 e nel 2008. Ringrazio la Dott.ssa Maria Rupil di Roma e il direttore della Scuola di Crotone, Dott. Nicola Capozza, mio co-terapeuta da tantissimi anni nel lavoro con le famiglie, e la dott.ssa Maria Teresa Laino, che con grande vivacità e spirito di collaborazione ha condiviso la nostra vita associativa · L’associazione Atmos di Roma, nella persona a me molto cara, amica da sempre, della Dott.ssa Grazia Cecchini, così puntuale a toccare le emozioni. Punto di riferimento fondamentale : · La Prof.ssa Angela Costabile dell’Università della Calabria, che ha collaborato al percorso formativo e ci ha aiutato mettendoci a disposizione contatti ed esperienza; Siamo stati felici di ospitare, in senso personale oltre che professionale · la Dott.ssa Soatto di Padova · la Dott.ssa Capriz di Bologna e di confrontare le nostre esperienze · La Dott.ssa Alessandra Simonelli dell’Università di Padova che ha realizzato insieme alla Prof.ssa Costabile il seminario “Dall’osservazione dell’interazione madre- bambino alla relazione triadica: la polifonia dell’esistere” Ringrazio le Formatrici della nostra Associazione: oltre a quelle dello staff citate di seguito, Antonella Fiorita, Maria Rosaria Gatto, Luciana Ferrise. In questo percorso siamo tanto cresciute nella capacità di gestione del corso, ma anche dell’Associazione stessa: soprattutto abbiamo imparato a definirci con chiarezza nei nostri ruoli, sapendo che è necessario sperimentarci e confrontarci, a volte anche duramente, assumendoci le nostre responsabilità.; ma soprattutto abbiamo pian piano assaporato il gusto di lavorare con piacere insieme, di intenderci molto spesso “al volo… di mail”, di sostenerci nelle nostre diversità: abbiamo sperimentato veramente la cooperazione. Ringrazio Paola Bisciglia, Maria Francesca Spina, che sono state nucleo portante, affiancate nel tempo da Maria Rosaria Venuto, che poi ci ha lasciato, Luciana Ferrise, Luana Alessio. Indispensabile a tutto il lavoro, anche di produzione di documenti infiniti per la Regione Calabria è stata la nostra Segretaria: Stefania Marchese, che ha voluto arricchire il suo bagaglio professionale frequentando nei primi due anni il corso stesso. Voglio citare l’aiuto discreto e prezioso della Dott.ssa Marina Simonetti, che ci ha indirizzato nel dare a questa esperienza un sostegno istituzionale attraverso la Regione Calabria. Si è concluso anche il corso di mediazione familiare della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare che l’Associazione Argo ha voluto promuovere e alla cui organizzazione ha contribuito. Ringrazio in modo particolare: il Direttore della Scuola, Prof. Carmine Saccu, che ha mostrato così grande disponibilità e fiducia nei nostri confronti da diventare un “habituè” dei nostri incontri seminariali, ma anche, con grandissimo piacere reciproco (speriamo!) delle nostre tavole!! l’Avv. Brunella Converso che si è fatta promotore inizialmente del progetto ed ha convogliato con grande energia un nutrito gruppo di avvocati interessati; la Dott.ssa Maria Rupil, responsabile del corso, a cui mi unisce una immediata sintonia coltivata nel nostro percorso formativo e rinnovata nei nostri incontri cosentini; Un grande piacere è stato ritrovarmi accanto i colleghi della scuola, il dott. Stefano Fantozzi, la dott.ssa Luisa Paglione, il dott. Piero Picchietti, con cui ho condiviso tanta strada, e poterli ospitare qui a Cosenza. Una buona esperienza stiamo accumulando nella supervisione istituzionale. Io e la Dott.ssa Paola Bisciglia abbiamo ritenuto molti anni fa di sperimentare una co-conduzione singolare: utilizzare l’ottica sistemico-relazionale che mi appartiene e quella Analitico-transazionale, che è il modello di riferimento della collega, come due punti di vista che si possono integrare. Abbiamo rafforzato questa esperienza all’interno del progetto Pandora, ricerca-intervento realizzata negli anni 2003-2004 a livello nazionale negli istituti carcerari, tra cui la Casa Circondariale di Cosenza. Gli ultimi interventi in questo senso si riferiscono al gruppo di lavoro della Città dei Ragazzi e a quello del Centro “Roberta Lanzino”. In queste esperienze ci ha affiancato la Dott.ssa Luana Alessio, come memoria del gruppo, oltre che come osservatore “esperto”. Diverse attività hanno riguardato la formazione nelle scuole, prevalentemente Istituti superiori. Su alcune delle esperienze citate abbiamo deciso di scrivere dei brevi report che potrete leggere sin da ora nel blog, ma contiamo di approfondire di tanto in tanto altre esperienze. Voglio citare infine la Dott.ssa Francesca Martire, la prima tirocinante post-laurea della Facoltà di Psicologia dell’Università della Sapienza di Roma che accogliamo nella nostra struttura, che ha aiutato con vivacità e competenza la Dott.ssa Paola Bisciglia in questa nuova avventura sulla rete. Credo veramente che questo strumento uscito prevalentemente dalla mente creativa di Paola sia un investimento per il futuro della nostra Associazione, che si sente più forte delle esperienze maturate fin qui e desiderosa di invitare nuove energie a partecipare e ad affiancarci. Sentivo il compito di fare gli onori di casa e sono contenta che siamo riuscite a preparate tutto questo in tempo per fare a noi tutte e a chi ci leggerà i migliori auguri di buon Natale e di un Nuovo Anno ricco di nuove esperienze e avventure professionali, condivise con l’interesse e il piacere che ci ha tenuto insieme fin qui un abbraccio a tutti Romana Giulia Colantonio
presidente dell' Associazione Argo

venerdì 19 dicembre 2008

Lo spazio delle letture consigliate Questo vuole essere uno spazio aperto a tutti gli amanti della lettura, nel quale, poter segnalare libri che ci sono particolarmente piaciuti e favorire uno scambio di riflessioni.
Francesca Martire , psicologa, consiglia:
“IN ALTO A SINISTRA” di ERRI DE LUCA
“In alto a sinistra” è una raccolta di storie e l’indicazione di una direzione insieme. In alto a sinistra è il luogo in cui troviamo la pace, la salvezza. E’ un libro che ci dice qualcosa sui libri. Ogni storia è al suo posto, l’ultima, “In alto a sinistra” ci mostra la via d’uscita o forse l’uscita d’emergenza. Quando leggi un libro e ne giri le pagine sai che in alto a sinistra continua la storia. Una buona occasione per riflettere su questo tempo di festa, sul significato del Natale, dell’Avvento, della fede. Erri De Luca si definisce un ateo e fa dire ad un ipotetico padre sul punto di morte: “Mi è bastata la fede degli altri. In alcune vite di quelle persone ho visto l’impronta digitale di Dio, così come resta nei libri sacri del loro credo. Sono un testimone secondario, non ho visto l’orso ma ho trovato le orme, un alveare saccheggiato, indizi insomma di un passaggio”. E se è vero, come molti amanti della lettura credono, che i libri che abbiamo letto sempre siano la parte migliore di noi, in questo, diventano “ l’unico posto dove l’esperienza che uno fa nel mondo, trova le parole d’accompagnamento”. Così , come si racconta di una vita, o di un libro che è vita, o di un luogo che è contenitore di un contenuto, questo libro si presenta con una storia che è “anticamera”. Come in una vita, in un libro o in un luogo, poi, si consuma un amore che è “ ‘more” oppure “conversazione di fianco”, si fa la guerra, e poi, quando giunti all’epilogo, si vuole trovare un senso a tutto, alla vita, a un libro, a un luogo, si cerca un’uscita: “In alto a sinistra”.
SEMINARIO
“Dall’osservazione dell’interazione madre-bambino alla relazione triadica: la polifonia dell’esistere In riferimento a delle sollecitazioni sia personali, che professionali, si è mosso, pian piano il bisogno, da parte del “Gruppo Argo” , di creare uno spazio aperto di riflessione e condivisione sul tema della Genitorialità. Grazie all’importante collaborazione della prof.ssa Angela Costabile, Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università degli Studi della Calabria, è stato possibile invitare a Cosenza la prof.ssa Alessandra Simonelli, Ricercatrice e Docente in Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova . La prof.ssa Simonelli svolge, inoltre, attività clinica presso il servizio per la genitorialità e i disturbi dell’infanzia, si occupa delle interazioni precoci dei processi di attaccamento e dello sviluppo delle relazioni familiari: ha fatto parte del gruppo di ricerca di Losanna che sperimenta ed utilizza il metodo di osservazione e valutazione delle relazioni familiari chiamato “ Triangolo di Losanna” ( LTP: triangolo primario di Losanna), diretto dalla dott.ssa Elisabeth Fivaz. Cogliendo al volo tale opportunità abbiamo promosso, dopo un lungo processo organizzativo, il seminario “Dall’osservazione dell’interazione madre- bambino alla relazione triadica: la polifonia dell’esistere”, tenutosi a Cosenza il 15-16 Novembre 2008. Obiettivo del seminario è stato quello di approfondire quella parte della psicologia dello sviluppo che per la prima volta ipotizza l’esistenza di interazioni triadiche tra il bambino e i suoi genitori fin dai primi mesi di vita ed ha strutturato metodologie di osservazione e di applicazione clinica. Il seminario si è aperto con l’intervento della prof.ssa Angela Costabile, la quale, impegnata da molti anni nella ricerca sul rapporto madre-figlio nella prima infanzia, presso l’Università degli studi della Calabria ha portato un importante contributo rispetto alle teorie classiche psicanalitiche, che hanno focalizzato l’attenzione sulla relazione di attaccamento madre-figlio, da Bowlby a Stern, ma soprattutto rispetto alla ricerca, che negli anni ha modificato ed ampliato le proprie conoscenze e i propri assunti teorici su un tema da sempre dibattuto e considerato di notevole importanza.
La prof.ssa Costabile,insieme al suo team di lavoro ed alla collaborazione di diverse Università italiane ed estere, ha portato avanti vari filoni di ricerca sempre nell’ambito del rapporto diadico madre-figlio: ha analizzato i vari stili di maternage e di interazioni diadiche; studiato la creazione della comunicazione precoce e l’area comportamentale di prelinguaggio, osservato la relazione tra affettività, comunicazione e regolazione dell’attenzione, nel periodo della transizione dall’interazione faccia-a- faccia a quella incentrata sugli oggetti. La metodologia utilizzata è quella etologica, dove l’osservazione diretta sul campo viene supportata dall’utilizzo delle videoregistrazioni . Seguendo il naturale excursus storico, si è passati dallo studio della “diade”proposto, appunto, dalla prof. Costabile, a quello della “triade”, proposto dalla
prof.ssa Simonelli. Il seminario, ha rappresentato un’importante momento di riflessione sulle dinamiche di interazione madre-padre-figlio attraverso l’osservazione diretta di materiale videoregistrato, sia di ricerca che clinico. La procedura dell’ LTP prevede l’osservazione nel tempo di genitori, prima “in attesa del figlio”, e poi “in presenza del figlio”, fino ai 4 anni di età. Si tratta di una situazione semistrutturata composta da 4 fasi in cui il bambino gioca alternativamente con i genitori, poi la triade interagisce insieme e infine i genitori interagiscono, alla presenza del bambino. Genitori e bambini vengono “studiati” in una apposita stanza attrezzata, dove le sedie e il seggiolone del bimbo sono fissati in posti precisi tali da formare un triangolo equilatero con la triade e da poter essere videoregistrati. La procedura viene, infatti, videoregistrata e codificata secondo uno schema preciso. La ricerca, accurata e rigorosa si propone di: - esplorare gli schemi stabili delle alleanze familiari; - studiare la famiglia in quanto unità fin dal suo inizio; - studiare la famiglia in interazione, cioè nel momento in cui l’interazione si sta svolgendo e non a livello di rappresentazione narrata o interpretata in un rapporto psicoterapico; - “delineare lo sviluppo della relazione triadica fra il bambino e i genitori”; - individuare, attraverso l’uso del metodo microanalitico, gli schemi specifici delle interazioni familiari.
Il seminario di grande interesse sia clinico, che di ricerca, che formativo ha lasciato aperto spazi di approfondimento e collaborazione per eventuali e successive interessi nell’ambito della genitorialità e non solo, trovando nella persona della prof.ssa Simonelli e in tutta l’Associazione Argo il piacere e l’interesse a rincontrarsi come opportunità di scambio e arricchimento reciproco.
Dott.ssa Luana Alessio psicologa e psicoterapeuta

giovedì 18 dicembre 2008

La partecipazione del minore alla sua tutela: l'ascolto del minore

Venerdì 5 dicembre 2008 alle ore 15.30 presso la camera minorile "Giuseppe Mazzotta" del Tribunale di Cosenza, si è svolto l'evento formativo accreditato dal consiglio dell'ordine degli avvocati di Cosenza, condotto dal prof. Carmine Saccu, neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta e direttore della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare e presidente dell' IsMeS (Istituto per la mediazione familiare sistemica) e dell' AEMES ( Associazione Europea Mediatori Sistemici) e dalla dott.ssa Maria Rupil, psicologa, mediatore familiare e vicepresidente dell' IsMeS.

lunedì 15 dicembre 2008

Come il battito delle ali di una farfalla, può provocare un evento complesso a distanza.

Così un incontro casuale, talvolta, è l’anima di un evento speciale.
Risoluzione alternativa delle controversie: Mediazione Familiare Si conclude positivamente il primo corso della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, tenuto presso l’Associazione Argo Rende-Cosenza. Con piacere colgo l’opportunità di questo spazio per dedicare un pensiero all’esperienza conclusasi del primo biennio di formazione in mediazione familiare. Percorso formativo realizzatosi all’insegna di una particolare sinergia che, a mio avviso, si è mantenuta costante nel tempo caratterizzando tutta l’esperienza. Un incontro fortunato con l’avvocato Brunella Converso ha originato, grazie alla sua carica di fattività, il primo Corso a Cosenza di Mediazione Familiare della SRPF e reso possibile la sua concreta realizzazione grazie anche alla preziosa collaborazione della dott.ssa Romana Colantonio. La mediazione familiare rappresenta una via alternativa o complementare alla tradizionale via giudiziaria in vista di una risoluzione delle situazioni di conflitto. Il processo di mediazione ha lo scopo di consentire alla coppia che si separa, vera protagonista di questo percorso, di raggiungere degli accordi (superando o contenendo sofferenze e rancori) in vista di una riorganizzazione personale e familiare che ha come ultimo fine il benessere dei figli. Tale processo s’inserisce nel quadro concettuale dell’Alternative Dispute Resolution –ADR. Movimento ispirato alla ricerca di modelli operativi, declinati in contesti diversi e similmente orientati alla ricomposizione delle controversie in modo pacifico. La cultura contro la conflittualità e per la responsabilizzazione, opposta a quella del conflitto oggi predominante, ha trovato il suo nucleo di formazione nel Corso svolto, rappresentando un momento di crescita civile comune e qualificata. La tematica relativa alla famiglia, dalla formazione della coppia alle vicende legate alla sua separazione , si è allargata alla città inserendosi in contesti diversi (Camera Minorile, Casa della Cultura) costituendo un riverbero del nucleo originario che, dall’osmosi con le realtà locali, ha tratto spunti ed arricchimenti. Il gruppo dei corsisti, particolarmente vivace e generoso culturalmente, è stato in gran parte composto da avvocati che hanno arricchito il senso di utilizzazione della pratica di mediazione e hanno partecipato a definire un modello integrato di lavoro e di prassi. Questa opportunità culturale e questo taglio di ottica diverso per impostazione e per senso dell’azione, ha trovato nella realtà dell’esperienza formativa e nelle sue espressioni professionali terreno fertile per ricezione e sviluppo di una metodologia innovativa, sconfessando stereotipi e antiche diffidenze. Pur nella diversità e nella specificità di ogni singolo gruppo che racchiude comunque elementi e stimoli originali di riflessione e di elaborazione, l’arricchimento derivante dall’esperienza “di Cosenza”, così intensa e articolata, mi porta ad esprimere l’emozione vissuta nel percorso svolto con l’offerta di un senso di appartenenza alla cultura e alle radici di Cosenza e della sua gente. In questo senso l’esperienza vissuta rappresenta per me, accanto a motivazioni di soddisfazione professionale, un forte stimolo a proseguire su questa strada per rafforzare e rendere più pregnante e ricco un percorso di civiltà e di modernità. Voglio ricordare ed associare in questo momento il Prof. Carmine Saccu Direttore della SRPF e chi con me ha svolto l’attività didattica in questo biennio condividendone l’entusiasmo e l’impegno: il dott. Stefano Fantozzi, la dott.ssa Luisa Paglione, il dott. Piero Picchietti. Un particolare riconoscimento all’avvocato Luca Muglia per il suo contributo e la sua vicinanza. Ancora un grazie alla dott.ssa Luana Alessio per lo speciale aiuto “dietro le quinte” e per il puntuale supporto all’iniziativa datoci da Stefania Marchese. Maria Rupil responsabile del corso di mediazione familiare

venerdì 12 dicembre 2008

Chiusura del corso di counselling socio-educativo: riflessioni a caldo davanti il “Kit dell’amicizia”

Nel weekend del 15/16 novembre si è concluso il triennio del corso di counselling socio-educativo accreditato dal CNCP (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti). Il corso si è avvalso di un gruppo di didatti provenienti da diverse Istituzioni impegnate nel campo della formazione: Associazione Argo, Università della Calabria, IFREP di Roma, Scuola Romana di terapia Familiare (sede di Roma e di Crotone) e Associazione Atmos di Roma. In pizzeria, mentre noi organizzatori e gli allievi, festeggiamo la chiusura davanti al “Kit dell’amicizia”( contenitore unico di birra dal quale ognuno può prendere la sua parte proprio come avviene nella vita dei gruppi), brindando ai momenti belli ma anche a quelli difficili, mi piace tornare indietro nel tempo e ricordare quando tutto questo è iniziato…

Il corso nasce, per opera di un gruppo di psicologi dell’Associazione Argo, in un momento in cui ci si stava interrogando se dare vita ad una creatura propria oppure continuare ad esistere solo in risposta a mandati esterni di altre istituzioni con sistemi di regole e valori propri non sempre rappresentativi dell’Associazione stessa.

L’invito parte circa 4 anni fa dal prof. Scilligo, allora presidente del CNCP, che conoscendo e stimando la nostra metodologia di lavoro ci chiede di entrare a far parte del CNCP come scuola di formazione in counselling per rispondere sia ad un bisogno nazionale di formazione nell’ambito delle professioni impegnate nella relazione di aiuto, che per partecipare, attraverso momenti di confronto con altre scuole di formazione, ad un processo di definizione dell’identità del counsellor, (dei suoi confini e specificità d’intervento, per investire sempre di più nell’ambito della prevenzione al disagio sociale).

Il corso è stato per noi occasione di confronto con altre realtà che operano in campo nazionale, il verificare di percorrere una direzione condivisa ci ha dato forza per proporci nell’ambito della nostra realtà territoriale ed affrontare in modo più deciso i nodi problematici con i quali da tempo facevamo i conti. (Sapevamo per es. che non sarebbe stato facile avere iscritti ad un corso che richiede un investimento economico, di tempo ed energie e che non promette riconoscimenti concreti quali crediti, attestazioni riconosciute, ecc. ma il nostro obiettivo non era lavorare su grandi numeri ma quello di formare un gruppo di operatori che una volta diventati counsellor avrebbero potuto entrare in rete con noi e dare forza all’Associazione stessa). L’esperienza di questi tre anni ci ha permesso di verificare e rafforzare l’idea che se noi vogliamo sostenere l’altro nelle sue difficoltà relazionali non possiamo pensare che questo passa solo attraverso un apprendimento cognitivo ma anche attraverso un apprendimento emotivo-affettivo(che un “gruppo sano” e affidabile può fornire). Il gruppo di apprendimento se ben guidato diventa palestra per l’operatore per sperimentare in prima persona processi di costruzione di fiducia, comunicazione efficace e di gestione dei conflitti in modo sano e costruttivo. Non si può apprendere la conduzione di gruppi e la gestione delle sue dinamiche se non si fa esperienza di gruppo in modo diretto. Il nostro gruppo di pionieri counsellor ha potuto fare esperienza di vita di gruppo passando attraverso specifiche fasi del suo ciclo vitale: 1. la luna di miele: il piacere di ritrovarsi in una direzione condivisa 2. il conflitto tra appartenenza e bisogno di differenziazione 3. la bilancia: ricerca di un equilibrio tra benefici e costi 4. il passaggio dall’ideale al reale: il gruppo diventa creativo ed operativo in modo efficace. 5. la scelta di esserci e di andare fino in fondo nonostante le crisi L’operatività del gruppo si è espressa attraverso le ore di tirocinio previste dal programma del terzo anno e che prevedevano una fase di progettazione, una fase d’intervento, una di monitoraggio ed una di valutazione. Il progetto di lavoro prevedeva uno “Spazio Genitori” per genitori interessati ad approfondire tematiche inerenti alle problematiche inerenti alla genitorialità. Il compito di noi formatori è stato come per i genitori di figli adolescenti quello di accogliere le richieste di dipendenza (“non siamo ancora pronti per sperimentarci” “abbiamo bisogno di altra teoria”, ecc.) e di sostenere il desiderio di diventare grandi avendo fiducia nelle loro risorse e quindi nella possibilità concreta che loro potessero veramente fare un buon lavoro. Nel frattempo il gruppo funzionava come il sottosistema dei fratelli. I singoli membri, mossi dalla rabbia del sentirsi lasciati soli dai “genitori” e spinti anche dalla determinazione a non mollare, riuscivano ad allearsi e a trovare modalità cooperative vincenti. Il gruppo di allievi è stato in grado di portare a termine il suo progetto di lavoro sul “sostegno alla genitorialità” con successo; noi formatori, come “genitori consapevoli del processo evolutivo” del gruppo abbiamo lavorato per permettergli di conoscere le dinamiche messe in atto e, a loro volta, di riconoscere più facilmente le dinamiche di gioco proposte dal gruppo degli utenti. Il corso è terminato con un forte senso di orgoglio e brindo al loro e al nostro successo portando dentro di me energia e ottimismo che mi (e ci) consentono di orientarci verso una prossima avventura ….da argonauti!!!

Paola Bisciglia

vicepresidente Associazione Argo

mercoledì 10 dicembre 2008

Servizio di supervisione

L'Associazione Argo informa che viene messo a disposizione dei soci un servizio di supervisione a progetti di formazione Argo, che funzionerà su prenotazione a partire dal 30/01/2009 ogni ultimo venerdì del mese dalle ore 9:30 alle 11:30 presso la sede dell'associazione, con una coppia di supervisori Argo.
Prenotarsi presso la segreteria.
Elenco supervisori:Dott.ssa Romana Colantonio,Dott.ssa Paola Bisciglia,Dott.ssa Luciana Ferrise, Dott.ssa Mariafrancesca Spina,Dott.ssa Luana Alessio.