lunedì 15 dicembre 2008

Come il battito delle ali di una farfalla, può provocare un evento complesso a distanza.

Così un incontro casuale, talvolta, è l’anima di un evento speciale.
Risoluzione alternativa delle controversie: Mediazione Familiare Si conclude positivamente il primo corso della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, tenuto presso l’Associazione Argo Rende-Cosenza. Con piacere colgo l’opportunità di questo spazio per dedicare un pensiero all’esperienza conclusasi del primo biennio di formazione in mediazione familiare. Percorso formativo realizzatosi all’insegna di una particolare sinergia che, a mio avviso, si è mantenuta costante nel tempo caratterizzando tutta l’esperienza. Un incontro fortunato con l’avvocato Brunella Converso ha originato, grazie alla sua carica di fattività, il primo Corso a Cosenza di Mediazione Familiare della SRPF e reso possibile la sua concreta realizzazione grazie anche alla preziosa collaborazione della dott.ssa Romana Colantonio. La mediazione familiare rappresenta una via alternativa o complementare alla tradizionale via giudiziaria in vista di una risoluzione delle situazioni di conflitto. Il processo di mediazione ha lo scopo di consentire alla coppia che si separa, vera protagonista di questo percorso, di raggiungere degli accordi (superando o contenendo sofferenze e rancori) in vista di una riorganizzazione personale e familiare che ha come ultimo fine il benessere dei figli. Tale processo s’inserisce nel quadro concettuale dell’Alternative Dispute Resolution –ADR. Movimento ispirato alla ricerca di modelli operativi, declinati in contesti diversi e similmente orientati alla ricomposizione delle controversie in modo pacifico. La cultura contro la conflittualità e per la responsabilizzazione, opposta a quella del conflitto oggi predominante, ha trovato il suo nucleo di formazione nel Corso svolto, rappresentando un momento di crescita civile comune e qualificata. La tematica relativa alla famiglia, dalla formazione della coppia alle vicende legate alla sua separazione , si è allargata alla città inserendosi in contesti diversi (Camera Minorile, Casa della Cultura) costituendo un riverbero del nucleo originario che, dall’osmosi con le realtà locali, ha tratto spunti ed arricchimenti. Il gruppo dei corsisti, particolarmente vivace e generoso culturalmente, è stato in gran parte composto da avvocati che hanno arricchito il senso di utilizzazione della pratica di mediazione e hanno partecipato a definire un modello integrato di lavoro e di prassi. Questa opportunità culturale e questo taglio di ottica diverso per impostazione e per senso dell’azione, ha trovato nella realtà dell’esperienza formativa e nelle sue espressioni professionali terreno fertile per ricezione e sviluppo di una metodologia innovativa, sconfessando stereotipi e antiche diffidenze. Pur nella diversità e nella specificità di ogni singolo gruppo che racchiude comunque elementi e stimoli originali di riflessione e di elaborazione, l’arricchimento derivante dall’esperienza “di Cosenza”, così intensa e articolata, mi porta ad esprimere l’emozione vissuta nel percorso svolto con l’offerta di un senso di appartenenza alla cultura e alle radici di Cosenza e della sua gente. In questo senso l’esperienza vissuta rappresenta per me, accanto a motivazioni di soddisfazione professionale, un forte stimolo a proseguire su questa strada per rafforzare e rendere più pregnante e ricco un percorso di civiltà e di modernità. Voglio ricordare ed associare in questo momento il Prof. Carmine Saccu Direttore della SRPF e chi con me ha svolto l’attività didattica in questo biennio condividendone l’entusiasmo e l’impegno: il dott. Stefano Fantozzi, la dott.ssa Luisa Paglione, il dott. Piero Picchietti. Un particolare riconoscimento all’avvocato Luca Muglia per il suo contributo e la sua vicinanza. Ancora un grazie alla dott.ssa Luana Alessio per lo speciale aiuto “dietro le quinte” e per il puntuale supporto all’iniziativa datoci da Stefania Marchese. Maria Rupil responsabile del corso di mediazione familiare

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